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world trade center |
sandrix81
Reg.: 20 Feb 2004 Messaggi: 29115 Da: San Giovanni Teatino (CH)
| Inviato: 15-10-2006 23:16 |
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Sergio Leone ha girato delle sequenze senza musica?
_________________ Quando mia madre, prima di andare a letto, mi porta un bicchiere di latte caldo, ho sempre paura che ci sia dentro una lampadina. |
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Tristam ex "mattia"
Reg.: 15 Apr 2002 Messaggi: 10671 Da: genova (GE)
| Inviato: 15-10-2006 23:43 |
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quote: In data 2006-10-15 22:57, Deeproad scrive:
Non si è capito una mazza.
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ahahah
vero
_________________ "C'è una sola cosa che prendo sul serio qui, e cioè l'impegno che ho dato a xxxxxxxx e a cercare di farlo nel miglior modo possibile"
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mescal
Reg.: 22 Lug 2006 Messaggi: 4695 Da: napoli (NA)
| Inviato: 16-10-2006 00:16 |
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A me ha coinvolto molto il messaggio finale, quando parla dell'importanza del fare qualcosa di buono per gli altri, perchè è la cosa giusta da fare ecc.
Ergo, cosa possiamo fare per impedire che qualcun altro vada a vedere questo film?
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Tristam ex "mattia"
Reg.: 15 Apr 2002 Messaggi: 10671 Da: genova (GE)
| Inviato: 16-10-2006 00:21 |
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che so... buttare giù altre due torri e farci un film?
_________________ "C'è una sola cosa che prendo sul serio qui, e cioè l'impegno che ho dato a xxxxxxxx e a cercare di farlo nel miglior modo possibile"
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mescal
Reg.: 22 Lug 2006 Messaggi: 4695 Da: napoli (NA)
| Inviato: 16-10-2006 01:05 |
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Anyway, andando più nello specifico, film dal punto di vista formale davvero irritante...
un melodramma costruto in maniera piuttosto ovvia, e qualsiasi mestierante di film per la tv avrebbe fatto di meglio, perchè a questo punto la cosa migliore sarebbe stata giocare davvero sporco quanto a colpi bassi nei confronti dello spettatore. Il film è stato probabilmente pensato per il pubblico americano, che si immagina reagisca con commozione pavloviana all'esibizione di determinati simboli legati al fattaccio che avvenne, se non ricordo male, verso una fine estate di 4-5 anni fa, ma il problema principale in questo ultimo Stone, al di là di alcune pennellate ideologiche molto discutibili, come il collegamento con l'Iraq nella figura dell'ex marine "in missione per conto di Gesù Cristo", è che c'è davvero poco cinema...
le parti ambientate sotto le macerie non sono malvagie, qualche scossa la danno, ma tutta la parte familiare è piuttosto insulsa...
poche buone idee...
alla fine del primo flashback di Cage viene mostrato il volto della moglie, come se emtrambi stessero ricordando la stessa scena, cosa che suggeriva il profondo legame che persiste tra i due, mentre lui è sotto le macerie, separato dal mondo...
la mattina dopo l'attacco, quando la metropolitana e gli autobus, vuoti a differenza del giorno prima, mostravano fisicamente l'assenza delle vittime dell'attentato, ma si avverte anche la voglia della città e della nazione di rialzarsi e andare avanti, nonostante la ferita subita...
idea che emerge molto chiaramente anche dall'uscita di Cage dalle macerie, attraverso un'apertura che richiama una bara, nella forma...
Ma il film è più che ambiguo... Stone può dire ciò che vuole, ma all'interno degli Usa certi messaggi verrano letti in maniera univoca...
la figura del marine che si sente investito da Dio della missione di partire per il World Trade Center, e che ritroverà i due dispersi, intrecciato con la visione, da parte di Jimeno,di Gesù che tende la bottiglia d'acqua ... Le ultime parole del marine, che dice più o meno "C'è bisogno di gente in gamba, per far fronte a tutto questo", e poi parte per l'Iraq...
tutto ciò, al di là delle intenzioni di Stone, può essere letto, e lo sarà, in America, come un'apologia esplicita della politica bushiana...
Simpatica la riapparizione di Frank Whaley (The Doors), piuttosto sottoutilizzato negli ultimi anni, che sembra giustificarsi quando afferma di aver passato qualche anno difficile...
Stone introduce, nel finale, una voce over che tenta di collegare il film alla poetica pessimista dell'autore, e che sa un po' di giustificazione non richiesta dell'operazione: in quel giorno, dice, abbiamo avuto una chiara dimostrazione di ciò di cui è capace l'uomo, nel male, ma anche nel bene, e di questo bene è importante che si parli...
sarà, ma non potrà essere la retorica di un film poco convincente e coinvolgente a soddisfare il bisogno, che gli americani forse avvertono, di un'epica del post-due torri, un'epica che speriamo possa passare anche per una riconsiderazione ben più critica di tutto ciò che è accaduto prima, durante e dopo quell'attentato, aiutando magari gli americani a rendersi conto che ciò che loro hanno subito, migliaia di popoli lo vivono in maniera quasi quotidiana, anche grazie alla sciagurata politica del loro governo. |
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IOSONO
Reg.: 04 Ago 2006 Messaggi: 217 Da: Milano (MI)
| Inviato: 16-10-2006 18:46 |
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Ayrtonit ex "ayrtonit"
Reg.: 06 Giu 2004 Messaggi: 12883 Da: treviglio (BG)
| Inviato: 16-10-2006 21:26 |
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quote: In data 2006-10-14 22:56, Ahsaas scrive:
bravo, l'hai detto in breve, ma hai colto tutti i punti giusti su cui è importante riflettere.
il vero momento culmine è la proiezione dell'ombra (gigantesca) sui grattacieli newyorchesi. Lì ho avuto i brividi, grandissimo cinema evocativo.
Il film muore invece assieme alle torri.
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magari stone l ha fatto apposta: un crollo totale come son crollate le torri. cinema superevocativo.
non l ho visto ragazzi ma dovevo andarci mercoledi. mi avete fatto crollare (e 3!) l entusiasmo (scarso a dire il vero) che avevo.
_________________ "In effetti la degenerazione non è mai divertente, bisogna saperla mantenere su livelli tollerabili.
Non è tanto una questione di civiltà, ma di intelligenza."
DEMONSETH |
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AlZayd
Reg.: 30 Ott 2003 Messaggi: 8160 Da: roma (RM)
| Inviato: 16-10-2006 23:37 |
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quote: In data 2006-10-16 00:21, Tristam scrive:
che so... buttare giù altre due torri e farci un film?
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Ad esempio mi piacerebbe che qualcuno (a parte Sean Penn, e qualche altro raro "iconoclasta" un po' più "avventuroso" ma pur sempre in seno al sistema...) girasse un film sull'11 settembre in cui si raccontasse l'"altra" america, quella delle comunità interazziali, afro-sud-americane emarginate, isolate, l'america dei ghetti, degli "olvidados a cui l'amerika ha dato solo schivitù, linciaggio, sfruttamento e che seguita a ghettizzare, emarginare. Ricordo che nei giorni immediatamente successivi al crollo delle torri, in un servizio televisivo "fuori schema", Rai tre mi pare, le comunità di Harlem, del Bronx, e dei suburbi della più inumana e "nascosta" emarginazione, intervistata, la gente del luogo (tutta di colore) affermò, spassionatamente che poichè quell'america "civile" che era crollata non se l'era affatto cagata, oggi come ieri, anche loro non si sentivano pronti a cagarsi quell'america, quindi ad esternare ipocrite con-doglianze. E' dura lo so, ma anche questa storia è molto vera, tra tante leggende metropolitane che si racontantano, perdio!
Una profezia in versi
Qui non scende il vento,
si ferma qui, nelle torri,
nelle lunghe alture,
che un giorno cadranno,
abbattute, spianate dalla propria superbia.
Precipita, città, dalle braccia terribili,
cadi su te stessa.
Che confusione
Di finestre chiuse, di vetri, di plastiche,
di vinte, piegate strutture.
Allora entrerà,
potrà scender il vento
fino in fondo
ed allora non esisterà
più alto e basso.
Rafael Alberti – “Versos sueltos de cada dia” (1979-82)
Credo che Penn si sia ispirato a questi drammatici versi - che anticipano di una ventina d'anni l'evento - per l'episodio del film sull'11 settembre.
La messincena di Stone - un regista da cui ci saremmo aspettati maggior coerenza morale ed artistica - è semplicemente ignobile!
_________________
"Bisogna prendere il veleno come veleno e il cinema come cinema" - L. Buñuel
[ Questo messaggio è stato modificato da: AlZayd il 16-10-2006 alle 23:42 ] |
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gatsby
Reg.: 21 Nov 2002 Messaggi: 15032 Da: Roma (RM)
| Inviato: 17-10-2006 00:18 |
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Deeproad
Reg.: 08 Lug 2002 Messaggi: 25368 Da: Capocity (CA)
| Inviato: 19-10-2006 01:03 |
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quote: In data 2006-10-17 00:18, gatsby scrive:
quote: In data 2006-10-15 14:11, Deeproad scrive:
quote: In data 2006-10-15 11:41, Saeros scrive:
United 93, uscito poco tempo fa, si salva in maniera degna.
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Ma scherzi? Era bruttissimo!
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...
(la cosa sarebbe da discutere nel topic apposito)
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Ma no, era solo un riferimento scaturito dal paragone tra le due pellicole, può tranquillamente stare anche qui.
_________________ Le opinioni espresse da questo utente non riflettono necessariamente la loro immagine allo specchio. |
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Frankiefan
Reg.: 11 Mar 2004 Messaggi: 364 Da: Savona (SV)
| Inviato: 19-10-2006 06:51 |
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Un film molto impersonale, che avrebbe potuto girare qualsiasi altro regista ma che ha sortito l'effetto desiderato, se quello era, ovvero farmi piangere come un fontana.
Sara' che amo New York, sara' che le due volte che sono andata a Ground Zero sono scoppiata in lacrime, sara' che cio' che e' successo e' stato cosi' enorme che qualunque film in merito mi distruggerebbe [infatti avevo giurato di non guardarne mai uno, ma che cappero, e' Oliver Stone e si va a vedere] morale che ho lacrimato dai primi 2 minuti alla fine dei titoli di coda e pure a casa.
Paradossalmente mi rendevo conto del modo banale di metter giu' la faccenda, i due eroi loro malgrado sofferenti, le famiglie che aspettavano, la scena finale con la bambina che sorride.... ma non ce la facevo. Anche lo score era molto d'effetto e lacrimevole.
Francamente la cosa che mi e' piaciuta di piu', annebbiata com'ero dalle lacrime e lost in translation, e' stato l'inizio, che rende benissimo tutta l'atmosfera newyorkese, riuscendo, almeno in me che ho vissuto la Big Apple, ad evocare tutte le sensazioni, persino gli odori, di quella splendida citta'.
Poi il momento poco prima della fine quando lo sbirro ha detto: Si, ne abbiam salvati due. Ma quanti ce ne sono ancora la' sotto?
Piu' vero della morale finale che dice La Tragedia ci ha uniti e migliorati.
Sara' anche vero, ma non e' una gran bella consolazione.
_________________ Rose tints my world, keeps me safe from my trouble and pain!!!
Mo' motherf***ing SNAKES on mo' motherf***ing planes!!!
http://www.bollalmanacco.splinder.com |
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AlZayd
Reg.: 30 Ott 2003 Messaggi: 8160 Da: roma (RM)
| Inviato: 19-10-2006 11:02 |
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L'atra faccia dell'"atmosfera" newyorKese, meno esotica e felice, ma più densamente vera (vorrei ricollegare al mio ultimo post lasciato su queste pagine)
LA AURORA
La aurora de Nueva York tiene
cuatro columnas de cieno
y un huracán de negras palomas
que chapotean las aguas podridas.
La aurora de Nueva York gime
por las inmensas escaleras
buscando entre las aristas
nardos de angustia dibujada.
La aurora llega y nadie la recibe en su boca
porque allí no hay mañana ni esperanza posible.
A veces las monedas en enjambres furiosos
taladran y devoran abandonados niños.
Los primeros que salen comprenden con sus huesos
que no habrá paraíso ni amores deshojados;
saben que van al cieno de números y leyes,
a los juegos sin arte, a sudores sin fruto.
La luz es sepultada por cadenas y ruidos
en impúdico reto de ciencia sin raíces.
Por los barrios hay gentes que vacilan insomnes
como recién salidas de un naufragio de sangre.
F. G. Lorca
Traduzione
L’AURORA
L'aurora di New York possiede
quattro colonne di fango
e un uragano di colombi neri
che sguazzano nell’acqua imputridita.
L'aurora di New York geme
su per le immense scalinate
cercando in mezzo agli spigoli
nardi di angoscia disegnata.
L'aurora arriva e nessuno l’accoglie nella bocca
perché là non c'è domani né speranza possibile.
Talvolta le monete fitte in sciami furiosi
traforano e divorano bambini abbandonati.
I primi ad affacciarsi comprendono nelle ossa
che non avranno l’eden né gli amori sfogliati;
sanno che vanno al fango di numeri e di leggi,
a giochi privi d’arte, a sudori infruttuosi.
La luce è seppellita da catene e frastuoni
in impudica sfida di scienza senza radici.
Nei quartieri c'è gente che barcolla d’insonnia
come appena scampata da un naufragio di sangue.
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sandrix81
Reg.: 20 Feb 2004 Messaggi: 29115 Da: San Giovanni Teatino (CH)
| Inviato: 20-10-2006 01:17 |
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vabbè, proviamo a parlarne, anche se ad un orecchio da cui non sentirete...
devono essersi illuminati gli occhi, a Stone, quando leggendo lo script di Andrea Berloff si è reso man mano conto di avere tra le mani la possibilità di girare un film all'apparenza politicamente correttissimo, che gli permettesse quindi di "restare nel giro" e non essere esiliato a pedate da Hollywood a causa delle sue reiterate e mai nascoste prese di posizione critiche e politiche, e al tempo stesso che parlasse degli argomenti che al cineasta interessano maggiormente (il proletariato americano e l'inutilità di guerre, missioni, offensive ed affini) e fosse talmente aperto da concedergli di non tradire neppure per un attimo la propria poetica.
Tanto per cominciare, infatti, diciamo che World Trade Center non è un film sull'11 settembre, ma un film sul popolo americano.
Affermare poi che possa anche solo di sfuggita essere un'apologia della politica di bush denota una scarsissima attenzione al testo: World Trade Center non è a favore di Bush più di quanto Il Caimano sia a favore di Berlusconi ("Se potessi eliminerei Bush dalla faccia della terra" ha dichiarato Stone nell'intervista apparsa su Duellanti di ottobre).
In tutto quello che accade, in tutto il giorno della tragedia, il Presidente si vede una sola volta (dopo aver come sappiamo tutti finito di ascoltare la storia della paperella nella scuola dov'era in visita...), in tv, e per una dichiarazione che - un suo simile, Dave Karnes, lo capisce al volo - non è altro che una dichiarazione di guerra. Poi l'air force one decolla, per non si sa dove, e chi s'è visto s'è visto. L'emblema dell'inutilità. Solo il popolo è stato colpito, e al popolo tocca rialzarsi e tirarsi fuori dai guai/macerie che gli sono piombati addosso.
Di più: Bush si vede una sola volta (e attraverso il filtro/tv), ma i terroristi? Qualche ipotesi accennata, ma nessuno ci pensa; giusto il poliziotto del Wisconsin, fin quando è lontano dal wtc, fin quando non si rende ancora conto di quello che è davvero successo e di quello che è davvero importante da fare. L'unico che pensa (da subito, ed esclusivamente) ai terroristi è proprio lo stesso Bush. Fa un'apparizione fugace (e ben lungi dal farla in carne ed ossa, dal porsi al livello del popolo), e la fa solo per puntare il dito.
Mi pare che in tutto questo Stone sposi la pista del complotto interno, ma non è neanche il caso di lanciarsi in teorie complotti sotterfugi attentati autodistruzioni e via discorrendo. Tutte queste chiacchiere (che poi purtroppo diventano fatti) e queste costruzioni sono fuori da quello che Stone ci racconta. La politica e i complotti sono la polvere e il fumo che sovrastano le macerie sotto cui sono intrappolate migliaia di persone comuni (i primi minuti in fondo servono a questo, a farci capire che il film parla della gente normale, non di attentati, di politica, di uomini potenti, di guerre). Karnes resta nel film fin tanto che fa la parte dell'americano, ne esce nel momento in cui decide sua sponte di partire per la missione in Iraq; il poliziotto del Wisconsin resta fuori della vicenda (= lontano dal wtc) finché non fa che continuare a ripetere "quei bastardi!" (e viceversa, non fa che ripeterlo finché non arriva al wtc), ma diventa, al suo arrivo sul luogo, un elemento fondamentale di quel meccanismo di bontà di cui parla la voce over nel finale. Persino il Cristo nella visione "aveva una bottiglia d'acqua, ma io non ho bevuto... penso che voglia che torniamo a casa"; ma a tirarli fuori di lì saranno altri uomini esattamente come loro.
World Trade Center non è che un'enorme allegoria sul proletariato americano e sui guai che i potenti gli fanno crollare addosso come grattacieli sommergendoli di macerie, sui potenti stessi che - paragonati ai mezzi d'informazione attraverso la splendida e tragica scena in cui la mdp dopo il crollo si leva in plongè sulle macerie, su new york city, sul mondo intero a fianco di un satellite - si riparano in cielo a chilometri di altezza.
Contro le istituzioni come in JFK, contro l'inutilità delle guerre come in Platoon, contro i casi montati ad arte come in Natural born killers.
Per gli americani, quelli veri.
In questo senso sì, WTC è un'americanata, come lo sono tutti i film di Stone.
Non è più retorico di quanto un melodramma richieda di esserlo (se potevano farlo Frank Capra e Douglas Sirk, non vedo perché non possa farlo Stone).
Il primissimo piano di Cage che risorge (non è solo un'uscita, come Stone ci suggerisce attraverso la luce) dalle macerie è una di quelle immagini che fanno la storia del cinema.
_________________ Quando mia madre, prima di andare a letto, mi porta un bicchiere di latte caldo, ho sempre paura che ci sia dentro una lampadina. |
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Ahsaas
Reg.: 18 Apr 2006 Messaggi: 779 Da: Parma - India (es)
| Inviato: 20-10-2006 01:27 |
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ok, ora però parliamo di estetica dai
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http://www.positifcinema.com/
[ Questo messaggio è stato modificato da: Ahsaas il 20-10-2006 alle 01:28 ] |
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sandrix81
Reg.: 20 Feb 2004 Messaggi: 29115 Da: San Giovanni Teatino (CH)
| Inviato: 20-10-2006 01:41 |
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come vuoi, ma non è mica un film di Visconti.
_________________ Quando mia madre, prima di andare a letto, mi porta un bicchiere di latte caldo, ho sempre paura che ci sia dentro una lampadina. |
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